MANDORLE E DIETA

Uno studio dell'European Journal of Nutrition ha dimostrato che consumando solo 30-50 g di mandorle al posto di uno spuntino di carboidrati, equivalente in termini energetici, si può ridurre significativamente l’apporto energetico al pasto successivo. Possono, difatti, aumentare i livelli del polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente glucagone, con invio di segnali di sazietà al cervello. Si limita anche il polipeptide pancreatico che rallenta l'assunzione di cibo. In rapporto, quindi, alle proprietà sazianti delle mandorle, ricche in proteine, fibre e acidi grassi insaturi, si migliorano gli ormoni regolatori dell'appetito senza alcun effetto sulle sensazioni auto-riferite. Pertanto, mangiando mandorle si possono ridurre le risposte del peptide C, migliorando la sensibilità all'insulina e limitando il rischio di diabete e malattie cardiovascolari. In altri termini, le mandorle potrebbero influenzare l'appetito durante una dieta dimagrante, potendo aiutare a mantenere la gestione del peso a lungo termine.